Come risparmiare sulla bolletta Enel

 

Quando arriva la temibile busta chiusa della Enel iniziano numerosi problemi: il battito cardiaco accelera, le mani iniziano a tremare e arriva il fatidico momento in cui si apre la busta per vedere che cifra vi è scritta. Sicuramente vi è il pericolo di trovare una cifra più alta di ciò che ti potevi aspettare e quindi di pagare più del dovuto. Magari, per evitare di trovarti dinnanzi alla necessità pagare una cifra molto alta per le bollette, potresti prestare attenzione a qualche piccolo accorgimento e in questo modo abbattere le future spese.

Del resto, chiedersi come fare per non dover spendere troppo nelle bollette è praticamente obbligatorio. Ma trovare delle risposte soddisfacenti potrebbe non essere così facile come sperato a prima vista, specialmente considerando che si tratta di un problema eterno: quello di trovare, finalmente, un modo per risparmiare laddove il risparmio sembra lontano e quasi impossibile.

In verità esistono numerosi accorgimenti a cui bisogna prestare attenzione per non alzare (quantomeno) il costo della bolletta. Alcuni dei trucchi che è possibile adottare sono davvero semplicissimi. Così semplici che spesso e volentieri si tende persino a sottovalutarli.

Tuttavia, esistono altri trucchetti che richiedono certamente più attenzione e concentrazione. Sono dei trucchi che non tutti conoscono, ma che, se applicati correttamente, possono portare a un notevole risparmio in termini di denaro.

L'importante è non lasciarsi scoraggiare e cercare sempre delle soluzioni nuove per essere realmente soddisfatti dai risultati raggiunti.

 

 

 

Gli elettrodomestici e l'elettricità


Quando si parla degli elettrodomestici, occorre ricordare che nel Bel Paese vi è la bellezza di oltre 20 milioni di elettrodomestici obsoleti. Sono degli apparecchi che hanno più di 10 anni di vita, una bassa classe energetica e per questo consumano più del dovuto.

Proprio questi dispositivi producono ogni anno più di 2 milioni di tonnellate di CO2 e così arrecano un enorme danno al pianeta. La loro utilità, insomma, sembra essere nulla perché oltre a danneggiare considerevolmente le tue finanze, provocano danno all'ambiente. Non sono per niente degli oggetti ecosostenibili e per questo non rientrano nemmeno nelle varie normative italiane volte a favorire l'aumento dell'ecosostenibilità sul territorio italiano.

Spesso e volentieri si tende a sottovalutare l'impatto ecologico che una vecchissima lavatrice ha sull'ambiente circostante. Lo stesso discorso vale anche per quanto concerne i vari elettrodomestici acquistati a poco prezzo sul mercato dell'usato. Considera solo che i nuovi dispositivi possono consumare fino al 40% in meno rispetto ai vecchi elettrodomestici.

Il che si rivela in un risparmio fino al 40% (!) sulla bolletta. E per il frigorifero il risparmio può aumentare ancora di più, in quanto i nuovi modelli sono impostati in modo tale da consumare ancor meno elettricità. Il primo consiglio, quindi, è quello di capire l'età dei propri elettrodomestici e cambiare quelli troppo vecchi.

Al giorno d'oggi è possibile trovare degli elettrodomestici che consumano pochissima energia elettrica a prezzi davvero bassissimi. Basta semplicemente utilizzare servizi come quello di AliExpress o di Amazon. Tra tutti si consiglia di scegliere unicamente gli elettrodomestici di classe A+, che garantiscono un consumo di molto inferiore rispetto alle classi C o D a parità di prestazione.

Per accumulare il budget necessario all'acquisto del nuovo apparecchio, potresti vendere quello vecchio oppure venderne le varie componenti. In alcuni casi è persino prevista la rottamazione con tanto di sconti interessantissima per coloro che la eseguono.

 

 

Gli elettrodomestici necessitano di manutenzione

 

Già, proprio così. Sono in molti a non conoscere questo piccolo segreto che potrebbe far risparmiare delle grandi somme di denaro in modo anche abbastanza inaspettato. La manutenzione degli elettrodomestici va eseguita non solo sui vecchi elettrodomestici, ma anche su quelli nuovi.

E si tratta di una procedura da svolgere regolarmente. Un elettrodomestico non controllato per moltissimo tempo tende a consumarsi e a usurarsi con più facilità e quindi assorbe più energia (in media del 15% in più rispetto allo stato normale). Quindi è meglio controllare i depositi di calcare nella resistenza elettrica e all'interno dell'elettrodomestico.

Vanno rimossi i vari residui di sporco e talvolta è bene persino smontare l'elettrodomestico tutto per controllare che non vi siano problemi al suo interno. La mancanza di controlli e di una corretta manutenzione fa si che l'elettrodomestico funzioni più lentamente e aumenti il proprio rumore. Non bisogna ignorare questi problemi, perché a lungo andare rischiano di compromettere in modo serio il funzionamento dell'elettrodomestico ed è meglio iniziare sin da subito a controllare i dispositivi elettrici.

 

 

Come controllare il consumo elettrico?

 

L'idea può piacere o no, ma senz'ombra di dubbio bisogna controllare il consumo degli elettrodomestici. Prima, però, bisogna capire quali sono gli elettrodomestici che incidono maggiormente sulla bolletta della Enel.

Per riuscirci non ti serve che un misuratore dei consumi: una specie di adattatore che bisogna collegare alla presa della corrente a cui è attaccato l'elettrodomestico. Questo dispositivo, quindi, misurerà il consumo energetico dell'elettrodomestico. In questo modo potrai misurare i consumi di ogni singolo elettrodomestico preso singolarmente.

Non male, no? Tuttavia, dovrai fare un piccolo investimento all'incirca una ventina di euro per acquistare questo genere di prodotto. Un'altra cosa che devi considerare, è che questo dispositivo non esegue una misura precisissima dell'energia elettrica consumata dagli elettrodomestici a basso consumo. Qualora volessi misurare il loro consumo, dovresti acquistare un misuratore molto più sensibile e anche più caro (circa 40 euro di spesa).

 

 

Sfruttare le fasce orarie

 

Probabilmente si tratta del più famoso (e anche del più utilizzato) metodo per risparmiare sulla bolletta della luce.

Esso si basa sul calcolo e sull'utilizzo delle famose fasce orarie utili per risparmiare di meno. Al giorno d'oggi un qualsiasi gestore di energia elettrica (Enel compreso) prevede delle determinate fasce orarie. A seconda del gestore esiste la fascia mono-oraria, quella bi-oraria, la tri-oraria e così via. In particolare dovresti evitare di far funzionare gli elettrodomestici nella fascia compresa tra le 8.00 e le 19.00. Le fasce orarie con le tariffe più convenienti, invece, vanno dalle 19 alle 23 dal lunedì al venerdì. Nei giorni festivi, invece, tali tariffe sono attive 24h.

Ovviamente le fasce orarie e la loro convenienza potrebbero cambiare in relazione al gestore, alle sue tariffe e così via. Quindi è bene controllare questi piccoli fattori al momento di stipulazione del contratto per evitare delle brutte sorprese dopo.

 

 

Utilizzare la multipresa?

 

Secondo alcune ricerche fatte in merito, utilizzare la "ciabatta" con l'interruttore può portare fino a un risparmio di 80 euro all'anno.

L'interruttore della multipresa, difatti, aiuta la persona a spegnere tutti gli apparecchi in un solo momento, fermando così del tutto il consumo energetico. Ma è importante ricordarsi di non sovraccaricare le multiprese, in quanto la presa multipla può surriscaldarsi in pochissimi istanti e danneggiarsi in modo irreversibile.

Bisogna seguire le istruzioni e non superare mai il limite. Ricordati anche dell'importanza di non lasciare nessun apparecchio in stand by quando vai a dormire. Se solo una lucina nella stanza è attiva, significa che sta consumando energia. Certo, puoi obiettare dicendo che si tratta di una piccolissima cifra per un giorno. Questo, però, avviene ogni giorno, per un anno, per una decina di anni... I conti li puoi fare da soli calcolando quanto potresti risparmiare nell'arco di un anno o di 5 anni.

Un discorso simile vale anche per gli smartphone, i tablet, il notebook e così via: non appena sono finalmente carichi, bisogna staccarli dalla presa!

 

 

Le lampadine a LED

 

Lo sai che le lampadine a LED consumano di meno rispetto alle lampadine elettriche tradizionali? Quella a LED, difatti, è un tipo di luce ampiamente più efficiente rispetto alle lampadine a incandescenza.

Devi solo sapere che 3 Watt delle lampade a LED corrispondono a ben 20 Watt delle lampadine normali. A tutto questo si aggiunge anche un altro vantaggio del LED: la durata. Queste lampadine, difatti, durano notevolmente di più rispetto a quelle tradizionali (si parla di un aumento di durata di 50.000 ore!).

Il tutto illuminando in contempo ben 30 volte di più! Non male, eh? Come se tutto ciò non bastasse per evidenziare il netto vantaggio delle lampade a LED rispetto a quelle normali, le lampadine a LED sono impermeabili, resistono meglio allo schock, hanno un'accensione istantanea.

L'unica pecca riguarda il costo iniziale per l'acquisto. Difatti, le lampade a LED sono più care rispetto a quelle tradizionali, ma il loro prezzo viene ammortizzato in pochissimo tempo grazie ai grandissimi vantaggi che queste lampade hanno.

 

 

Imparare a gestire l'illuminazione

 

Lo sapevi che 13% dell'energia elettrica consumata da una famiglia deriva proprio dagli impianti d'illuminazione?

Una lampadina accesa in una stanza dove non c'è nessuno consuma abbastanza. Inoltre spesso si tende a dimenticare la luce accesa nello sgabuzzino o nella cantina, lasciandovi la luce accesa per ore e ore. Bisogna, insomma, prestare attenzione a queste piccole cose che, a lungo andare, potrebbero portare a un risparmio considerevole.

Per esempio, nelle cantine si potrebbero installare gli spegnitori automatici con un timer. Inoltre è bene che ti ricordi di pulire le lampadine dalla polvere, perché un sottile strato della stessa può ridurre del 10% il potere d'illuminazione delle lampade (questo, però, riguarda anche gli altri elettrodomestici e si può considerare come un'ordinaria manutenzione).

 

 

Il fotovoltaico

 

Tra tutti i suggerimenti scritti non vi è un altro in grado di far risparmiare così tanto come ci riesce il fotovoltaico.

Questo sistema, difatti, aiuta a produrre l'energia elettrica in modo autonomo, abbattere le spese sulla bolletta e persino rivendere l'energia di troppo alla rete, guadagnandoci su. Sfortunatamente, gli incentivi statali che esistevano solo qualche anno fa al giorno d'oggi sono stati sospesi. L'idea ideale è quella di acquistare un fotovoltaico a batteria, ottimo per i fini dell'autoconsumo.

L'investimento iniziale è di circa 10.000 euro e il costo si ammortizza in circa 10 anni. In media un impianto fotovoltaico funziona 25 anni. Il che significa che in 15 anni, non pagando alcuna bolletta elettrica, si potrà persino guadagnarci su. Inoltre esistono diverse detrazioni fiscali che permettono di avere dei vantaggi economici sulle tasse.

E qualora venisse prodotta troppa energia elettrica e non fosse possibile rivenderla, si potrebbe comunque immagazzinarla in delle grandi batteria per utilizzarla nelle stagioni fredde, in cui il cielo è coperto da nuvole. Al giorno d'oggi esistono numerose aziende che offrono la possibilità d'installare un impianto fotovoltaico di alta qualità.

Basta semplicemente chiamarle e chiedere un preventivo per valutare la fattibilità del progetto.